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Comunicato stampa

L'associazione ' màrilighèa impegnata nella conoscenza, conservazione e valorizzazione del patrimonio culturale, lamenta la inadeguata gestione dell'importantissimo sito archeologico di Megara Hyblaea.

Quanto rimane dell'antica città, posta su un altopiano compreso tra i fiumi Càntera e San Cusumano, rappresenta una delle testimonianze più importanti della colonizzazione greca dell'VIII secolo a.C., oltre che un sito di elevato interesse per le successive stratificazioni urbane, e per questo costituisce una tappa imprescindibile per studiosi, studenti o amanti del turismo culturale. Dal 1950 ad oggi diverse sono state le campagne di scavo,   effettuate in particolare dalla Ecole Francaise de Rome e negli scorsi anni anche dalla Sovrintendenza ai Beni Culturali di Siracusa, ed i numerosi e importantissimi resti rinvenuti possono essere ammirati presso il Museo Archeologico Paolo Orsi di Siracusa.

Pertanto Megara Hyblaea rappresenta una delle maggiori attrazioni non solo del territorio augustanese ma di tutto il siracusano. Purtroppo sono diverse le ragioni che ancora non rendono giustizia all'importante sito. Tutti sanno dell'estrema vicinanza agli stabilimenti della zona industriale che esercitano un violentissimo impatto visivo ed olfattivo con le ciminiere e le sostanze inquinanti emesse a poche centinai di metri.

Ma secondo ' màrilighèa è necessario porre l'accento anche su altre problematiche, come la difficoltà per i visitatori a raggiungere l'area delle rovine a causa della insufficiente segnaletica. Riguardo l'interno dell'area archeologica, poi, si lamenta l'assenza di personale qualificato a guidare i visitatori e, nonostante le recenti integrazioni, l'insufficienza ed inadeguatezza dei supporti didattici come tabelle e segna-percorsi, elementi di basilare importanza per poter consentire la comprensione del significato delle rovine. Si aggiunge anche l'assenza di un controllo efficace che salvaguardi le strutture e gli elementi presenti, evitando uno scorretto uso del sito da parte dei visitatori.

Ma non è tutto. Infatti i fortunati, coraggiosi o incoscienti, che in questi giorni vi si recano trovano le antiche rovine anche in un vistoso stato di abbandono, per la presenza diffusa di erba infestante che nasconde o, comunque, non rende facilmente leggibili le testimonianze presenti, ma che soprattutto può comportare, specialmente in questo periodo, seri rischi legati alla puntura di zecche e alle risapute possibili conseguenze.

Quanto finora detto risulta ancora più inconcepibile se si pensa che per avere accesso occore pagare un biglietto del costo di 4,00€.

Di tutto ciò si sono resi ampiamente conto anche due classi di un istituto augustanese, nel corso di un itinerario didattico svolto nel sito in questione e programmato da 'màrilighèa che, stando così le cose, in futuro sarà costretta ad indirizzare le scelte didattiche verso luoghi più sicuri e fruibili.

Intanto in data 20 maggio 2008 'màrilighèa ha chiesto ufficialmente spiegazioni alla Sovrintendenza ai Beni Culturali di Siracusa e al Servizio che si occupa specificatamente dell'area archeologica di Megara Hyblaea circa le ragioni dell'attuale stato di degrado, oltre che un immediato intervento senza il quale se ne ritiene opportuna la chiusura al pubblico.

immagini rassegna stampa